NEL 2007, pochi giorni prima dell'arrivo sul mercato del primo iPhone, gli analisti di Forrester Research scrivevano: "L'iPhone obbligherà i competitor come Motorola a inseguire questi standard e gli operatori di telefonia a cercare una reazione ma, sostanzialmente, l'iPhone non cambierà la struttura fondamentale e le sfide del mobile business. L' iPhone rimarrà un prodotto di nicchia. Il lancio dell' iPhone pone standard elevati per i produttori di telefonini come Nokia, Motorola, e Samsung. Ma pochi abbonati americani considerano le caratteristiche dell' iPhone - riproduzione di musica e video, email e mobile Internet - un "must have" per il prossimo telefonino".
No, non avevano ragione gli analisti. E qualche mese dopo l'uscita dell'iPhone il CEO di Nokia, Olli Pekka Kallasvuo, ci diceva in un'intervista: "Non credo che le scelte della Apple abbiano qualche significato nella nostra strategia odierna. Il touch screen dell' iPhone non è una novità assoluta, è andato di moda qualche anno fa, poi è scomparso, adesso ritorna e certamente c' è un mercato per i prodotti con il touch screen. Ma se vuoi avere successo devi avere un grande portafoglio di prodotti per vendere macchine diverse in mercati diversi e noi siamo gli unici ad avere la copertura e la strategia: noi siamo in tutti i mercati, offriamo tutti i prezzi, tutti i modelli, a tutta la gente. Saranno i consumatori a decidere se il touch screen è qualcosa che vale la pena avere. Qualche volta sei tu a guidare il mercato, altre volte segui il trend". No, non aveva ragione Olli Pekka. Avevano ragione Jobs e la sua Apple.
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